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Storie dal carcere di Foggia. Inaugurata la mostra L'altra possibilità, reportage sul mondo penitenziario

Storie dal carcere di Foggia

Comunicati stampa, Multimedia

“Il nostro obiettivo, con questa iniziativa, è di contribuire a realizzare l’articolo 27 della Costituzione, che insiste sulla necessità di rieducare il condannato, di offrirgli un’altra possibilità. In questi anni abbiamo cercato di sostenere l’attivazione delle misure alternative al carcere, di alleviare il dramma delle famiglie dei detenuti, di fare in modo che la detenzione non sia solo segregazione vuota ed alienante o, peggio, scuola del crimine, ma sia ripensata per ricostruire legami positivi con il mondo esterno, di offrire occasioni di riflessione, rieducazione e reinserimento”. Con queste parole, il presidente della Fondazione, Saverio Russo, ha aperto la cerimonia di inaugurazione della mostra L’altra possibilità, realizzata da Giovanni Rinaldi e Annalisa Graziano, giovedì 14 aprile 2016 in sala Rosa del Vento.

Si tratta, come recita il sottotitolo dell’iniziativa –“Un reportage sul mondo penitenziario”– dell’esposizione dedicata alle foto di Giovanni Rinaldi e al racconto della giornalista Annalisa Graziano: immagini e testi raccolti in parallelo, con le interviste realizzate ai protagonisti ritratti nelle foto, che documentano la vita nella casa circondariale di Foggia, soprattutto in relazione alle attività di rieducazione e reinserimento sociale attuate, sia all’interno che all’esterno dei luoghi di detenzione, dall’Amministrazione penitenziaria in collaborazione con istituzioni statali, enti culturali e associazioni di volontariato e del Terzo Settore. Sono attività che coinvolgono sia i detenuti che quelli che usufruiscono di pene alternative al carcere.

“Per i detenuti questa esperienza è stata molto importante. Negli ultimi anni -ha dichiarato la direttrice della Casa Circondariale di Foggia, Mariella Affatatol’istituzione carceraria sta avviando un processo di cambiamento vero, e gli attori di questo cambiamento sono la collettività, gli operatori penitenziari ed i reclusi stessi, tutti coinvolti in questo percorso di recupero che interessa la comunità intera”.

La mostra, allestita nella galleria della Fondazione Banca del Monte, rimarrà aperta fino al 29 aprile 2016, dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 20.