Il Patrimonio rappresenta il vero motore economico di tutte le fondazioni, le quali, per definizione, traggono le risorse necessarie per perseguire i prefissati obiettivi istituzionali dai frutti che l’utilizzo della ricchezza posseduta riesce a produrre.
Anche le Fondazioni bancarie, pur se con aspetti specifici e con una propria normativa di settore, non si sottraggono a questa regola generale, per cui possono utilizzare per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali solo il reddito prodotto dagli investimenti patrimoniali.
Si tratta, cioè, di un patrimonio “dedicato” ad uno specifico scopo, quello di generare proventi da destinare alla collettività di riferimento.
Da ciò deriva l’evidente necessità di preservare il patrimonio, evitandone utilizzi non in linea con l’esigenza di salvaguardia che deve sottendere ad ogni decisione di investimento assunta dagli organismi statutari preposti. Anzi, ove possibile, è importante che, attraverso adeguati accantonamenti, una parte dei proventi tornino a patrimonio, determinandone un incremento e garantendo, in questo modo, la produzione di un flusso di reddito necessario a svolgere l’attività istituzionale di sostegno e promozione del territorio, che sia adeguato, continuo e (possibilmente) costante in termini reali.
La Fondazione dei Monti Uniti di Foggia non ha mai perso di vista queste poche e semplici regole che sono state sempre osservate in misura rigorosa. Ciò si evince chiaramente da un esame dei dati contabili a partire dal 2001, anno in cui la nostra Fondazione ha ottenuto piena autonomia funzionale e amministrativa a seguito del trasferimento nella storica sede di Via Arpi 152.
Nel tempo c’è stato un continuo e costante incremento del patrimonio della Fondazione, che è passato da quasi 18 milioni di euro nel 2001 a oltre 32,8 milioni nel 2013, con un significativo aumento nel 2005 a seguito della cessione del residuo pacchetto azionario detenuto nella Banca conferitaria Banca del Monte di Foggia. La serie dei dati, però, anche depurata da questo evento straordinario, evidenzia chiaramente il continuo rafforzamento patrimoniale conseguito.
Allo stesso modo i proventi realizzati dagli investimenti patrimoniali hanno sempre fatto registrare performances assolutamente soddisfacenti, nonostante le turbolenze dei mercati finanziari che hanno caratterizzato soprattutto gli ultimi anni. Si è ottenuto, pertanto, un flusso costante di reddito da destinare all’attività istituzionale della Fondazione, consentendo, dal 2001 al 2014, l’erogazione sul territorio di somme per circa 7 milioni di euro.
Non è da tralasciare poi la componente immobiliare che ha visto affiancare alla sede storica di Palazzo “Rosa del Vento” in Via Arpi, l’acquisizione nel corso del 2007 di alcune unità immobiliari nel vicino Palazzo Belvedere e, nel 2011, quella di un ulteriore immobile in Via F. Valentini Vista che, a seguito di interventi di ristrutturazione, è stato recentemente destinato ad ospitare gli uffici amministrativi.
E’ stata, pertanto, sempre perseguita la necessità strategica di preservare e consolidare nel tempo il patrimonio della Fondazione, in tutte le sue componenti, attraverso una attenta politica di accantonamento a riserva, unitamente all’adozione di oculate politiche di investimento che hanno saputo abbinare il conseguimento di una adeguata redditività ed economicità di gestione all’assunzione di un accettabile livello di rischio, con l’osservanza di criteri prudenziali nelle scelte di composizione e di gestione del portafoglio.
Nel 1995 la Fondazione avvia i lavori di consolidamento e ristrutturazione progettati dall’ing. Marano e dal geom. Masi, mentre all’arch. Roberto Telesforo si deve il restauro architettonico ed il nuovo progetto d’arredamento che hanno restituito all’antico edificio gli splendori di un tempo.
Con l’acquisizione nel 2011 di un ulteriore immobile e dopo alcuni interventi di ristrutturazione, nell’estate del 2014 gli uffici amministrativi della Fondazione si sono stabiliti in via Franco Valentini Vista, 1.