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Sfumature dell’invisibile. Mostra con percorso tattile per ciechi e ipovedenti con didascalie in braille

Sfumature dell’invisibile

Comunicati stampa

Venerdì 26 aprile, alle ore 19 nella sala “Rosa del Vento” della sede della Fondazione, in via Arpi 152 a Foggia, sarà inaugurata la mostra di Concetta Russo “Sfumature dell’invisibile”, un allestimento organizzato dalla Fondazione dei Monti Uniti nell’ambito della rassegna d’arte contemporanea “Il corpo e la mente”.

La mostra, allestita nella galleria della Fondazione, dove, per la prima volta, sarà predisposto un percorso tattile per ciechi e ipovedenti, è curata da Stella Ingino e Gianfranco Piemontese e sarà visitabile fino al 18 maggio tutti i giorni, esclusi i festivi, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

“Con Sfumature dell’invisibile si conclude la rassegna Il corpo e la mente – dichiara in una nota il presidente della Fondazione, Aldo Ligustro -, un progetto nato su impulso di Gianfranco Piemontese, che ha immaginato un trittico d’arte contemporanea, tre mostre a tema dedicate al rapporto tra arte, accessibilità della cultura e disagio, esplorato attraverso il punto di vista di tre artisti generazionalmente distanti e molto diversi per esperienze, stile, creatività e tecniche espressive. Dopo la personale Senilità del medico-pittore Federico De Bellis, ispirata al tema della vecchiaia, dell’abbandono e della demenza senile, e l’inconsueta e spiazzante installazione audiovisiva intitolata Il corpo senziente, che Antonio Fortarezza ha dedicato alla sofferenza fisica e mentale, è il turno di Concetta Russo, pittrice e fotografa foggiana, che da molti anni ha indirizzato la sua attenzione alla questione della fruizione dell’arte per le persone videolese. La mostra – conclude il presidente – vuol porre l’accento sul tema della tutela culturale e dell’inclusione di ciechi e ipovedenti per favorire una maggiore accessibilità ai luoghi della cultura, quali i musei, le gallerie d’arte, gli archivi e le biblioteche”.

“Come la prospettiva e il chiaroscuro rappresentano la tridimensionalità di un dipinto, così la plasticità delle opere tattili create da Concetta Russo ha l’ambizione di rendere visibile ciò che per i ciechi non lo è – ha scritto Gianfranco Piemontese nell’introduzione al catalogo che accompagna la mostra -. E se questi due mondi sembrano distanti e non toccarsi mai, l’appassionata ricerca condotta dall’artista foggiana supera questo fastidioso preconcetto e ci introduce in un unico ambiente reso fruibile anche per chi non vede. Nello spazio tradizionalmente riservato all’opera pittorica, infatti, l’artista proporrà due versioni dello stesso lavoro, una nella forma bidimensionale classica del dipinto e, di fianco, una plastico-tattile tridimensionale, percepibile da ciechi e ipovedenti, con uno stile chiaro ed esteticamente molto gradevole, che permetteranno al pubblico di conoscere le diverse forme di elaborazione artistica”.

“L’arte è un diritto di tutti, anche di chi non può vederla – ha scritto nel suo testo critico presente sul catalogo Stella Ingino -. Concetta Russo, artista affermata, da anni si dedica all’insegnamento della lettura e scrittura braille ai minori videolesi, collaborando inoltre con l’Unione Italiana Ciechi. Nella continua ricerca di un’arte accessibile a tutti, Concetta Russo ha tradotto in installazione ciò che il pennello ha dipinto su tela. Il continuo rimando dall’immagine pura alla sua trasfigurazione plastica e viceversa, dalla realtà oggettuale alla sua riproduzione pittorica, genera un dialogo serrato tra le opere. Le installazioni, concrete per loro stessa natura, così come le pitture, stese su una tela ruvida estremamente materica, possono essere fruite sia visivamente che tangibilmente. Lo spettatore può quindi “vedere toccando”, assaporando la superficie palpabile delle creazioni e gustando l’arte anche con le mani”.

All’inaugurazione della mostra prenderanno parte il presidente della Fondazione, Aldo Ligustro, i curatori Stella Ingino e Gianfranco Piemontese, il presidente della cooperativa sociale ONLUS “Louis Braille”, Michele Corcio, e l’artista.