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Il corpo senziente. Secondo appuntamento della rassegna d’arte contemporanea “Il corpo e la mente”

Il corpo senziente

Comunicati stampa

Venerdì 9 giugno, alle ore 19:00 nella sala “Rosa del Vento” della Fondazione, in via Arpi 152 a Foggia, sarà inaugurata la mostra “Il corpo senziente”, un’installazione audiovisiva di Antonio Fortarezza dedicata al tema della percezione dei corpi e della sofferenza fisica, curata da Gianfranco Piemontese e organizzata dalla Fondazione dei Monti Uniti nell’ambito della rassegna d’arte contemporanea “Il corpo e la mente”.

“Dopo la mostra antologica “Senilità” del medico-pittore Federico De Bellis, “Il corpo senziente” rappresenta la seconda tappa del percorso artistico immaginato da Gianfranco Piemontese – dichiara il presidente della Fondazione, Aldo Ligustro -, un progetto attraverso il quale la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, affidandosi alla sensibilità e alla creatività di tre artisti molto diversi tra loro, sia per approccio stilistico che per le tematiche affrontate, ha inteso stimolare la discussione su un argomento poco trattato ma molto importante: il rapporto tra arte, accessibilità della cultura e disagio, inteso nel senso più ampio del termine. Antonio Fortarezza è un poliedrico artista di origine foggiana che può vantare una lunga carriera nel mondo dell’arte e della comunicazione. “Il corpo senziente” – spiega il presidente Ligustro – è un complesso progetto artistico che abbraccia tutte le enormi competenze maturate in quarant’anni di attività professionale, in cui pittura, disegno, grafica, pubblicità e video-fotografia troveranno una sintesi originale, una video-installazione multimediale assolutamente inconsueta, spiazzante e dal forte impatto visivo”.

“Parlare di fisicità del corpo potrà sembrare o apparire un esercizio di pura tautologia – spiega il curatore della rassegna, Gianfranco Piemontese – ma quello che vedremo nelle quattro postazioni dell’installazione audiovisiva di Antonio Fortarezza smentirà questa facile conclusione. Il corpo, nei quattro capitoli audiovisivi presentati, è stato attraversato e virtualmente sezionato nella sua essenza dall’occhio attento dell’autore. Il suo approccio indagatore si spinge fino a percepire l’estrema fisicità di quei corpi e lo fa a volte fino alla completa immedesimazione, diventando parte di quelle stesse rappresentazioni: corpi che sentono e comunicano, corpi migranti, corpi resi oggetti. Quattro rappresentazioni di stati corporei nei quali, pur suddivisi per capitoli, si può percepire il corpo nella sua unitarietà, in relazione a sé e con il mondo. Quattro originali percorsi narrativi – sottolinea in conclusione Piemontese – frutto della capacità di sentire e di rielaborare l’espressività del corpo nella sua specificità senziente e comunicante”.

All’inaugurazione della mostra prenderanno parte il presidente della Fondazione, Aldo Ligustro, il consigliere d’amministrazione e curatore della mostra e della rassegna, Gianfranco Piemontese, e l’artista.

La mostra resterà in allestimento nella galleria della Fondazione dal 9 al 24 giugno 2023, e sarà visitabile tutti i giorni, dal lunedì al sabato esclusi i festivi, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 20. Ingresso libero.

Antonio Fortarezza è nato a Foggia ma vive a Milano da oltre quarant’anni. Inizia il suo percorso artistico all’età di quindici anni, partecipando a diverse collettive di pittura e disegno. Successivamente si iscrive al corso di scultura dell’Accademia di Belle Arti. Nei primi anni ‘80 decide di trasferirsi a Milano per iscriversi al Corso triennale di Graphic Design dello IED, scuola superiore di comunicazione. Al termine del corso triennale, assume l’incarico di coordinatore esecutivo del Dipartimento di Graphic Design dello IED, nella nuova sede di Cagliari dove inoltre insegna discipline di Graphic Design e di Teoria della Percezione.

Conclusa la parentesi didattica torna a Milano e inizia a collaborare con la Olivetti, Direzione di Corporate Image e Attività Culturali. Successivamente decide di intraprendere l’avventura professionale indipendente e apre il suo primo studio associato, dedicato alla realizzazione di progetti di comunicazione e Corporate Identity. Nel portfolio clienti hanno figurato società multinazionali fra le quali il Gruppo Olivetti e Sun Microsystem (Information Technology); Gruppo Tenaris (tubi ad alta tecnologia per condotti petroliferi e cavidotti); Gruppo IMQ (certificazioni di sistemi e prodotti); Arnoldo Mondadori (editoria); èDePadova (design, progettazione e commercializzazione arredi); Roma Studios (studi cinematografici); Fondazione Per il Tuo Cuore (ricerca) e Fondazione CLS Lavoro e Solidarietà (cura e Inclusione nel mondo del lavoro di portatori di disabilità psico-fisiche); Assessorato alla Cultura del Comune di MIlano (eventi d’arte); Ospedale San Raffaele del Gruppo GSD (comunicazione per congressi scientifici internazionali).

A partire dal primo decennio del 2000 comincia a volgere lo sguardo verso le periferie sociali e le questioni di attualità di rilevante impatto, come le migrazioni, lo sfruttamento lavorativo, le ineguaglianze sociali, la cultura della legalità e dell’antimafia sociale, la sofferenza mentale. Realizza una cospicua documentazione video-fotografica in alcuni ex ospedali psichiatrici del nord e del sud d’Italia, via via dismessi dopo la legge 180 (la “legge Basaglia”). Nel 2014, realizza l’installazione multimediale “In/Visibili, tutto tranquillo non sembra neanche un manicomio”. L’installazione viene ospitata nel Museo Civico di Foggia.

Dal 2010 produce film documentari ponendo attenzione alle grandi questioni sociali d’attualità. Realizza i cortometraggi ”In/visibili” (2013), viaggio negli ex ospedali psichiatrici; ”Viaggio attraverso le REMS” (2015), strutture nate dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, realizzato con StopOPG.it e CON/F/BASAGLIA; i lungometraggi ”Assalamou Alejkoume” (2013), Mamadou si racconta; ”Terra di Migranti” (2014), focus sul sistema di sfruttamento attraverso il caporalato; ”La filiera non etica” (2016), (le distorsioni nella filiera agroalimentare; ”Le barche sono come i corpi” (2017), testimonianze di viaggio migrante; ”Radici Nere” (2019) il progetto etno-musicale itinerante del polistrumentista Arsene Duevi con il coro Racines Noires. L’ultimo progetto realizzato in ordine di tempo è ”La città ideale” (2019), composto da un lungometraggio ”La città Ideale – le mani nella città” e dalla pubblicazione del volume ”La città ideale – tra delitti e riscatto civile”, (Cacucci Editore, Bari, 2020) che raccoglie l’intero lavoro di inchiesta, interviste e reportage, ancora inedito che non ha trovato spazio nel documentario.

Particolare attenzione la dedica anche al patrimonio archeologico della Daunia con una serie di 5 cortometraggi, realizzati fra il 2014 e il 2016: ”La Tomba della Medusa”, ”Herdonia”, ”Policromie del sublime e i Grifoni di Ascoli Satriano”, ”La Villa di Faragola”, ”Al Museo Civico di Foggia, didattica ed educazione museale”.

Oltre che nelle sale cinematografiche, il lavoro documentaristico di Fortarezza è ospitato nelle scuole di diverso ordine e grado (dalle primarie alle università), diventando opportunità di conoscenza e approfondimento sui temi trattati. I suoi lavori sono stati proiettati oltre che nella città di Foggia, e nella sua provincia, a Roma, Milano, Bergamo, Torino, Trieste, Perugia, Bari, Matera, Siracusa.