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Da Jimi Hendrix ai Favonio: cinquant’anni di ritratti. In Fondazione la mostra di Renzo Chiesa, il fotografo delle rockstar

Da Jimi Hendrix ai Favonio: cinquant’anni di ritratti

Aggiornamenti, Comunicati stampa

Sarà visitabile fino a sabato 27 maggio la mostra “Shot of love” di Renzo Chiesa, antologica organizzata dalla Fondazione dei Monti Uniti nell’ambito del progetto promosso dall’Università di Foggia “La città che vorrei. Una bussola per la legalità”, inaugurata ufficialmente martedì scorso, 23 maggio.

Renzo Chiesa è uno dei più importanti fotografi di musica che abbiamo avuto in Italia dagli anni Sessanta ad oggi, molto noto anche per le sue copertine. Con questa mostra la Fondazione celebra un’eccezionale carriera, cinquant’anni di scatti che coincidono emblematicamente con tutto quello che di interessante è accaduto nel mondo della musica.

“La Fondazione dei Monti Uniti di Foggia – ha dichiarato in apertura il presidente della Fondazione, Aldo Ligustro – ha aderito con convinzione ed entusiasmo al progetto “La città che vorrei”, un’interessante proposta avanzata dall’Università di Foggia nell’ambito delle iniziative organizzate per l’annuale “Festival della ricerca e dell’innovazione”, che quest’anno è dedicato alla diffusione della cultura della legalità. Con l’obiettivo di promuovere la bellezza dell’arte e porre un freno alla sempre più allarmante emergenza rappresentata dalla povertà educativa, primo terreno di coltura della criminalità organizzata, la Fondazione – ha concluso il presidente – partecipa alla manifestazione con una serie di iniziative culturali e sociali tra cui spicca la mostra di Renzo Chiesa, apprezzato fotografo specializzato nel ritratto che festeggia con noi i cinquant’anni di attività artistica”.

In occasione dell’inaugurazione della mostra, è stato presentato anche il libro “Cinquanta. 50 anni di ritratti della mia musica”, un volume che ripercorre la carriera di Renzo Chiesa attraverso più di 200 scatti che ritraggono i più famosi artisti e gruppi italiani e internazionali che hanno scritto la storia della musica.

Intervistato da Gianfranco Piemontese, curatore della mostra, Renzo Chiesa ha rievocato i passaggi fondamentali della sua lunga esperienza professionale, dai primi scatti “rubati” a Jimi Hendrix al “Piper Club” di Milano, nel 1968, all’incontro con la band foggiana dei Favonio, durante il Premio Tenco nel 2012. E poi quel desiderio di realizzare tre copertine di artisti che amava, Lucio Dalla, Paolo Conte ed Enzo Jannacci: desiderio che ha concretizzato, creando alcune delle copertine più iconiche della storia della musica italiana. Cinquant’anni di carriera irripetibili, nel corso dei quali ha fotografato grandi artisti, architetti, scrittori, attori e chef in giro per l’Italia e per il mondo.

I Rolling Stone, Jimi Hendrix, Rori Gallagher, B.B. King, Bob Marley, John Mayall, Frank Zappa, Sting, Charlie Mingus, Miles Davis, Paolo Conte, Lucio Dalla, De André e Mina sono solo alcuni dei 50 “grandi” immortalati – in un’epoca in cui rockstar e cantautori non erano inavvicinabili come oggi – e selezionati per l’occasione da Renzo Chiesa, un maestro del ritratto che nella sua carriera ha fotografato praticamente tutti – o quasi – i miti del rock, con sortite di un certo rilievo nel mondo del jazz americano e della musica d’autore italiana.

La mostra resterà in allestimento nella galleria della Fondazione fino al 27 maggio e sarà visitabile tutti i giorni, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Sabato 27 maggio, in occasione della “Notte bianca della legalità”, la mostra sarà visitabile fino alle ore 22. Ingresso libero.