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Alla Casa Editrice Laterza il Premio Menichella ’24.

Alla Casa Editrice Laterza il Premio Menichella ’24

Comunicati stampa

Lunedì 9 dicembre, alle ore 18 nella sala “Rosa del Vento” della sede della Fondazione, in via Arpi 152 a Foggia, in occasione della decima edizione delle “Giornate Economiche del Mezzogiorno”, un momento di riflessione che l’Istituzione foggiana dedica ogni anno ai temi legati all’economia, si terrà la cerimonia di conferimento del Premio “Donato Menichella” 2024, onorificenza istituita dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, in collaborazione con la Banca d’Italia, quale riconoscimento a quei professionisti e a quelle istituzioni che con la propria opera hanno contribuito allo sviluppo culturale, sociale ed economico del Meridione italiano.

Dopo Romano Prodi, Paolo Mieli, Paolo Baratta, Gianfranco Viesti, Antonio Patuelli, Giuseppe Guzzetti, Giuseppe De Rita, Federico Pirro e Carlo Borgomeo, il Premio Menichella 2024 sarà assegnato alla Casa Editrice Gius. Laterza & Figli.

Punto di riferimento per l’editoria e la cultura europea, la storia della casa editrice pugliese è una vicenda tutta italiana, l’epopea di una famiglia meridionale di modeste condizioni ma intraprendente che, partendo da Alessandria d’Egitto sul finire del XIX secolo, ripercorre più di un secolo di avvenimenti e abbraccia tre generazioni, capaci fin dall’inizio di coniugare tradizione e innovazione, grazie ad una grande competenza maturata in centoventi anni di attività e alla capacità di puntare sempre su contenuti di altissima qualità.

La casa editrice viene fondata a Bari il 10 maggio 1901 da Giovanni Laterza come naturale prosecuzione dell’attività della Libreria e Tipografia, avviata dalla famiglia undici anni prima a Putignano (la “cartolibreria” fondata da Vito nel 1885 di ritorno da Alessandria d’Egitto si trasformerà in società e vedrà partecipare tutti i fratelli Laterza e il padre Giuseppe). Spinta dal sogno di Giovanni di rendere la scrittura, i libri e l’editoria, luoghi d’incontro fra anime, sensibilità e persone, la casa editrice diventa un modello di riferimento grazie alla collaborazione decisiva del filosofo Benedetto Croce, che aderisce alla sfida che Laterza aveva deciso di perseguire: dal Meridione per combattere l’analfabetismo e il prevaricante monopolio culturale del positivismo piemontese. Croce tracciò nel giro di pochi mesi quella che di fatto è stata, ed è ancora oggi, la “mappa genetica” della Laterza, cioè caratterizzarsi come editore di libri politici, storici, di storia artistica, di filosofia; viene rifondata la prima collana della casa editrice, la “Biblioteca di Cultura Moderna”, e nascono, tra le altre, le storiche collane “Classici della Filosofia Moderna” (1906), “Scrittori d’Italia” (1910) e “Filosofi Antichi e Medievali” (1915).

Negli anni cinquanta Laterza consolida il proprio status diventando un editore di saggistica e cultura di portata europea anche grazie alla rete degli “amici di Casa Laterza”, nata per costruire una solidarietà culturale con pensieri, incontri e consigli, che ha coinvolto anche il grande scrittore siciliano Leonardo Sciascia. Nel 1964 nasce la collana “Universale Laterza”, che si propone come collana economica di qualità, offrendo a un prezzo accessibile sia testi classici sia saggistica; ai campi tradizionali della storia politica e della filosofia, si affiancano le nuove correnti di critica letteraria e di storiografia e le scienze sociali. Nel decennio successivo “l’Universale” è la collana di maggior successo della casa editrice, con una tiratura spesso superiore alle diecimila copie per titolo. Superata la crisi del settore editoriale del decennio ‘70 – ‘80, che aveva colpito in particolar modo l’area della saggistica, nel 1989 viene varata la collana “Manuali Laterza” che, oltre a intervenire nelle aree disciplinari tradizionalmente familiari, apre nel tempo nuovi filoni quali il diritto, la filologia romanza, la pedagogia e la didattica, e successivamente, nel 1993, viene lanciata la collana “Economica Laterza” che, non più in formato tascabile ma con le stesse caratteristiche di prezzo di copertina, ha rinnovato l’esperienza della “Universale” e ha contribuito a rilanciare tutto il catalogo della casa editrice.

Le sfide della modernità rappresentate dal progresso tecnologico non colgono impreparato l’editore ma vengono affrontate come un’opportunità, con la moltiplicazione dei canali attraverso i quali la casa editrice ha valorizzato la propria competenza e associando alla produzione cartacea la produzione digitale, con la creazione di piattaforme on line dedicate: a partire dal 2000 vengono realizzati in formato digitale tutti i nuovi prodotti editoriali e recuperati i titoli dal catalogo, resi disponibili sul mercato in forma di ebook, mentre al contempo è stata inaugurata la nuova collana “Audiolibri”, perché l’ascolto si manifesta sempre di più come una via percorribile anche per la lettura.

Alla cerimonia di conferimento del premio prenderanno parte il presidente della Fondazione, Aldo Ligustro, il direttore della Banca d’Italia – sede di Bari, Sergio Magarelli, il giornalista e direttore del Bifest di Bari, Oscar Iarussi, il presidente e l’amministratore delegato della Casa Editrice Laterza, Giuseppe e Alessandro Laterza, e la direttrice della Libreria Laterza di Bari, Maria Laterza.

In occasione della decima edizione delle “Giornate Economiche del Mezzogiorno – Premio Donato Menichella”, ai rappresentanti della Casa Editrice Laterza verrà consegnata una scultura in bronzo realizzata dall’artista Marcello Norcia, ispirata all’opera realizzata nel 1994 a Biccari (Fg) dal padre, il famoso scultore Mimmo Norcia, per celebrare la figura di Donato Menichella.

Donato Menichella (Biccari, 23 gennaio 1896 – Roma, 23 luglio 1984), figura chiave dell’economia italiana del dopoguerra, ha guidato l’Iri dal 1934 al 1944 e la Banca d’Italia dal 1948 al 1960, con rigore e competenza, contribuendo al “miracolo economico” e promuovendo stabilità monetaria e investimenti. Probabilmente è stato il più grande servitore che lo Stato italiano abbia mai avuto. Il suo esempio di integrità e dedizione resta un modello di etica pubblica.