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“La grande illusione” di Renoir. Nuovo appuntamento con il cineforum sulla I Guerra Mondiale

“La grande illusione” di Renoir

Aggiornamenti, Comunicati stampa

Lunedì 27 aprile, alle 18, nella Sala Rosa del Vento della Fondazione Banca del Monte di Foggia (Via Arpi 152), è in programma il quarto appuntamento della rassegna intitolata Il Cinema racconta la Grande Guerra.

L’iniziativa è stata organizzata dalla Fondazione per approfondire i temi legati alla Prima Guerra Mondiale, in occasione del centenario dell’inizio del conflitto. Sei film per raccontare da punti di vista molteplici le vicende storiche, ma soprattutto quelle sociali ed umane, di quel tragico periodo. La scelta dei film è stata curata dal prof. Eusebio Ciccotti, docente di Storia del Cinema all’Università di Foggia, e da Saverio Russo, presidente della Fondazione e docente di Storia Moderna nell’Ateneo dauno. Il quarto film in rassegna è La grande illusione, una produzione francese del 1937, diretta dal grande Jean Renoir e interpretata da artisti del calibro di Jean Gabin ed Erich von Stroheim.

LA TRAMA
Prima guerra mondiale. Il capitano tedesco von Rauffenstein ha abbattuto un aereo francese. A bordo si trovavano il tenente Maréchal e il capitano de Boëldieu. I due, che si sono salvati, sono invitati al tavolo di von Rauffenstein, che entra in sintonia con de Boëldieu a causa delle comuni origini aristocratiche. Poi sono portati al campo di Hallbach: tra i loro compagni di camerata c’è un ebreo di nome Rosenthal. I prigionieri allestiscono uno spettacolo e, quando giunge la notizia che Fort Douaumont è stato tolto ai tedeschi, intonano la Marsigliese. Maréchal, tenuto in isolamento, ha un crisi di nervi; quando esce, trova quasi completato il tunnel che da tempo i prigionieri stavano scavando per evadere. Ma il piano salta a causa del trasferimento in un castello adibito a prigione, sotto il comando di von Rauffenstein, ora invalido. De Boëldieu organizza un nuovo piano di fuga per Maréchal e Rosenthal. In seguito a uno scoppio di baccano programmato, i prigionieri sono riuniti nel cortile. Manca il capitano: è sul tetto che suona il flauto. Suo malgrado, von Rauffenstein gli spara mortalmente. Maréchal e Rosenthal approfittano del caos per evadere e trovano rifugio da Elsa, una contadina vedova che diventa amante di Maréchal. Prima di ripartire, l’uomo le promette che a fine guerra, se sarà vivo, tornerà. I fuggiaschi oltrepassano il confine svizzero, schivando di un nonnulla il fuoco tedesco. [dalla “Enciclopedia del Cinema” Treccani].

Il film è ispirato alla storia del capitano-pilota francese Armand Pinsard, protagonista di alcuni audaci tentativi di fuga –alla fine coronati da successo, nel 1916, dopo un anno di fallimenti- da un campo di prigionia tedesco della Prima Guerra Mondiale, dopo essere stato costretto, con il suo aereo danneggiato nel corso di uno scontro con un caccia nemico, ad un atterraggio di fortuna oltre le linee tedesche. Tornato in servizio attivo, Pinsard aveva salvato Renoir, allora pilota di ricognizione, dall’attacco di un caccia nemico. Il regista lo ritrovò per caso nel 1934, in Provenza. Riparlando dei “vecchi tempi”, nacque l’idea del film “La grande illusione”.

Si tratta di un filma pacifista, come disse lo stesso Renoir: «Ho realizzato La grande illusione perché sono pacifista. […] Per lungo tempo si è rappresentato il pacifista come un uomo dai capelli lunghi, dai pantaloni sgualciti, il quale, appollaiato su una cassa di sapone, profetizzava senza tregua le calamità che sarebbero sopraggiunte e cadeva nell’angoscia alla vista di un’uniforme. I personaggi de La grande illusione non appartengono a questa categoria. Essi sono l’esatta replica di quel che noi eravamo, noi, la “classe 1914”. Perché ero ufficiale durante la guerra e ho conservato un vivo ricordo dei miei compagni. Non eravamo animati da alcun odio contro i nostri avversari. Erano dei buoni tedeschi come noi eravamo dei buoni francesi… Sono convinto di lavorare a un ideale di progresso umano presentando sullo schermo la verità non mascherata. Attraverso il ritratto di uomini che compiono il loro dovere, secondo le leggi della società, nel quadro delle istituzioni stabilite, credo di aver portato il mio umile contributo alla pace del mondo».

Come di consueto, la proiezione inizierà alle ore 18 e terminerà alle 19.35. Seguirà il dibattito, guidato dai professori Ciccotti e Russo.

Gli appuntamenti sono aperti al pubblico. L’ingresso è consentito fino ad esaurimento dei posti.