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Pensieri eretici per tornare sani. Ligustro: “Con la cultura combattiamo emarginazione e degrado”

Pensieri eretici per tornare sani

Aggiornamenti, Comunicati stampa

Domenica 11 ottobre 2020, nell’Aula Magna “Valeria Spada” dell’Università degli Studi, si è chiusa la dodicesima edizione di Colloquia, il Festival delle Idee organizzato dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, quest’anno dedicato al tema “Eretici”.

Un’edizione travagliata, quella del 2020, che ha rischiato più volte di saltare, come ha sottolineato durante l’apertura del festival il presidente della Fondazione, Aldo Ligustro: “L’esplosione della pandemia e la crisi socio-economica che ne è seguita ci hanno costretto a rivedere tutta la programmazione delle attività e a impegnare la maggior parte delle energie e delle risorse per affrontare prioritariamente l’emergenza sanitaria, e poi quella economica, con progetti e donazioni in favore delle strutture ospedaliere territoriali, del terzo settore e in generale delle categorie più fragili maggiormente colpite dalla crisi.

“Come se questo non fosse bastato -ha proseguito il presidente-, abbiamo dovuto rinunciare all’organizzazione di alcune tra le manifestazioni più qualificanti della Fondazione, come il festival dedicato agli artisti di strada, poiché non compatibili con le attuali misure anti-contagio, e abbiamo dovuto ridimensionare nostro malgrado il Buck Festival, nonostante avessimo immaginato un’edizione speciale per festeggiare il decimo anno e il centenario di Gianni Rodari – (ci sarà comunque una versione ridotta con collegamenti da remoto) -. Anche Colloquia ha rischiato a più riprese di saltare ma abbiamo tenuto duro, siamo riusciti a salvare l’edizione e anche il tema: in un momento come questo, infatti, pensiamo che un punto di vista eretico possa essere ancora utile. Con queste premesse -ha concluso Ligustro- ci sarebbe da essere molto soddisfatti, purtroppo l’entusiamo di esser riusciti in questa difficile impresa è stato fortemente turbato dalla notizia della morte di Francesco Traiano. Abbiamo trepidato tutti, in questi lunghi giorni di attesa, per la sorte del nostro concittadino che purtroppo non ce l’ha fatta, vittima di una brutalità balorda e criminale. Tutti noi siamo convinti che operare nel campo della cultura non serva solo alla nostra soddisfazione personale ma che serva a elevare il grado di consapevolezza e di civismo e a combattere l’emarginazione e il degrado sociale”.

E’ stato il pluripremiato scrittore e autore teatrale Stefano Massini ad apire ufficialmente la XII edizione di Colloquia, venerdì 9 ottobre, con una splendida performance dedicata al rapporto controverso tra eresia e ortodossia, tra verità e menzogna. Con “Stefano Massini racconta”, il drammaturgo toscano non ha deluso le aspettative del pubblico foggiano che ha riempito l’Aula Magna dell’Università, seppur in modalità anti-covid, in ogni suo posto.

Sabato 10 ottobre, invece, è stata la volta del primo segmento del festival dedicato ai dialoghi, al confronto tra gli ospiti prestigiosi che hanno preso parte all’edizione 2020. Moderati da Gad Lerner, il professor Adriano Prosperi, il “prete dei poveri” don Giovanni Nicolini e Luca Ricolfi, quest’ultimo in collegamento da remoto, hanno affrontato il tema dell’eresia e del ruolo dei liberi pensatori critici, fuori dalla dimensione del conformismo, legando queste riflessioni a temi di stretta attualità, come la crisi economica, la pandemia, le profonde trasformazioni sociali e culturali in atto. Particolarmente interessanti gli interventi di Adriano Prosperi, insigne studioso di Riforma protestante e Inquisizione, che ha messo a fuoco il tema partendo dalla polemica tra il Croce e Cantimori sulla definizione di eretico, e di Luca Ricolfi, sociologo ed editorialista, autore del saggio “La società signorile di massa”, che ha riproposto la sua spietata analisi sulle condizioni della società italiana e sull’affermazione di un tipo nuovo di organizzazione sociale, una classe parassitaria e maggioritaria, in aperto contrasto con le idee correnti e più diffuse.

E’ stata la fotografia degli operatori dello spettacolo, riuniti in piazza Duomo con 500 bauli per denuciare lo stato di crisi profonda del settore, l’immagine con cui domenica 11 ottobre si è aperta l’ultima sessione di Colloquia XII, con gli interventi molto attesi di Oliviero Toscani, dell’attrice Francesca Puglisi e della giornalista Karima Moual. Dopo il divertente monologo della giovane Puglisi, scuola Piccolo Teatro di Milano, sulla condizione tragicomica dell’aspirante attrice, Karima Moual, giornalista del Sole24Ore, ha difeso le ragioni della presenza nelle risse televisive (leggere talk show) di giornalisti non allineati, a differenza di Lerner che invece ne ha contestato l’utilità, nonostante i tanti anni di onorato servizio. Ha chiuso i lavori l’eretico per eccellenza, il più grande fotografo italiano vivente, Oliviero Toscani, che non le ha certo mandate a dire, specialmente nei confronti della televisione, considerata la malattia del nostro tempo, “avanspettacolo dell’informazione”. Ha parlato anche di “Razza Umana”, un progetto nato dalla voglia di fotografare l’umanità, che ad oggi conta circa 80 mila ritratti di persone comuni raccolti in giro per il mondo. Dove si possono vedere? “Per adesso le vedo solo io”, ha concluso Toscani.