Per la prima volta, infatti, l’abrogazione degli ordini religiosi maschili, che rappresentavano il potere locale, aveva come obiettivo la sostituzione dell’organizzazione sociale con una nuova ideologia di impronta imperiale, figlia della rivoluzione francese, che però non intendeva limitarsi a risolvere il problema della legittimità del nuovo governo ma puntava a intervenire su ogni aspetto della vita, in particolare sul principio della proprietà di quelle che oggi chiameremmo Istituzioni pubbliche, in questo caso chiese e conventi. Il risultato fu lo stravolgimento del “paesaggio” sotto tutti i punti vista: politico, sociale, economico, ideologico e culturale, la cui portata, dopo un breve periodo di incertezza, fu perfettamente colta dalla nuova classe dirigente locale che di lì a poco si sarebbe affacciata sul palcoscenico della storia.

Il saggio di Anna e Giuseppe Clemente che abbiamo presentato giovedì 30 marzo in Fondazione, primo appuntamento della seconda edizione de “La Storia in Capitanata tra moderna e contemporanea”, affronta uno dei momenti cruciali della storia della provincia di Foggia, il passaggio di una comunità ancora legata alle tradizioni e alle consuetudini del mondo antico ad una società moderna, rievocato attraverso gli occhi del popolo, dei poveri e degli ultimi, come vuole la lezione di Concetto Marchesi a cui gli autori si sono ispirati: “In ogni studio, in ogni ricerca per minuta e paziente che sia, non dobbiamo mai dimenticare il valore umano. Sia che si ridesti una pietra o una parola o una notizia, non dobbiamo dimenticare che si ridesta una particella smarrita o ignota dell’umanità”.

Il saggio, pubblicato per la prima volta nel 1993, è stato ristampato con interessanti aggiornamenti come diciottesimo volume della “Collana della Fondazione” , preziosa raccolta di saggi sulla storia locale, ed è in distribuzione gratuita presso gli uffici di via Valentini Vista n.1.

Il .pdf del volume lo trovate qui: https://www.fondazionemontiunitifoggia.it/…/Le…